LAZIO, MINNUCCI (PD): “IL TRIBUNALE DELLE ACQUE RESPINGE RICORSO ACEA SU BRACCIANO”

Roma, 6 settembre 2019 – “La sentenza emessa dal Tribunale Superiore delle Acque sugella la vittoria dei cittadini del Lago di Bracciano che nel biennio 2016-2018 hanno messo in campo una battaglia determinata, nel segno della civiltà e a sostegno dell’ambiente, per difendere il loro lago dall’angheria reiterata promossa da Acea” lo ha detto il Consigliere Regionale del Lazio, Emiliano Minnucci commentando la sentenza n.167 del 2019 con cui il Tribunale Superiore delle Acque Pubbliche ha rispinto il ricorso di Acea Ato2 contro la determinazione regionale per il blocco delle captazioni. “Prima con l’arroganza e le captazioni incessanti poi con i ricorsi al TSAP: ci hanno provato in tutti i modi a utilizzare il Lago di Bracciano per risolvere l’emergenza idrica di Roma e della sua Provincia. La sentenza di oggi ribadisce ciò che andiamo dicendo da anni e ossia che il bacino non può essere considerato un pozzo senza fine da cui attingere ma un bene ambientale da proteggere e valorizzare e da utilizzare solo in situazioni di estrema emergenza. Dopo l’istallazione del contatore pubblico da parte della Regione Lazio, necessario a garantire un’adeguata trasparenza in merito ad eventuali captazioni, arriva oggi un verdetto che aspettavamo con ansia e che mette fine a una brutta vicenda che, insieme ai cittadini e alle istituzioni, ho personalmente fronteggiato con forza, convinzione e determinazione cercando di tutelare un’eccellenza ambientale della nostra regione. In questo quadro, dunque, vorrei esprimere il mio ringraziamento al Comitato dei cittadini che con impegno e passione ha organizzato tutte le iniziative messe in campo a difesa del nostro territorio, ai tecnici e professionisti volontari, alle tante associazioni locali, alla squadra di avvocati: Falconi, Marianello, Lepidi e Simone Calvigioni che hanno messo a disposizione della battaglia tutta la loro professionalità e competenza. Un grazie – ha concluso Minnucci – anche al Presidente Zingaretti che, cogliendo la gravità della vicenda, ha varato l’ordinanza di blocco delle captazioni, agli assessori regionali con i quali mi sono relazionato in questi anni, alle istituzioni locali e all’Ente Parco”.