“RAZIONAMENTO ACQUA A ROMA NON DIPENDE DA BRACCIANO”

Roma, 29 agosto 2017 – “Ci risiamo: Acea, per giustificare il razionamento del servizio idrico a Roma, utilizza ogni mezzo a sua disposizione per scrollarsi di dosso ogni responsabilità, penale e civile. Il modus operandi di Piazzale Ostiense e la sua comunicazione esterna è un ritornello di un classico disco rotto: se c’è un problema la responsabilità è sempre degli altri. Oggi, a fronte del razionamento idrico nella Capitale, Acea lascia sottendere che parte delle colpe sono da attribuire agli allacci abusivi perpetrati a Bracciano da cittadini privati, ponendo l’accento anche sulla riduzione del volume dei prelievi imposto dal Presidente Zingaretti. Acea è un lupo travestito da pecora che ad oggi ha pensato esclusivamente alle sue casse a discapito dei suoi utenti. Invece di programmare nel corso del tempo un piano di investimenti serio e adeguato alle esigenze dei territori, ha pensato a tirare avanti forte del suo status di monopolista del servizio idrico integrato. Saccani, se da una parte celebra la recente attività della sua società, dall’altra sostiene che i razionamenti idrici previsti per Roma sono conseguenza degli allacci abusivi realizzati a Bracciano: una considerazione assurda che, oltre a non trovare alcun riscontro nel territorio, merita di essere portata in tribunale. Querelerò Saccani perché con questa affermazione, priva di ogni fondamento, non solo scredita le popolazioni residenti a Bracciano ma continua a umiliare un territorio messo in ginocchio, sia sul piano ambientale che economico, proprio da quella società che tutti i mesi gli conferisce un lauto stipendio”. Lo ha detto il deputato PD, Emiliano Minnucci, commentando la nota diffusa dal Presidente Acea Ato 2, Paolo Saccani.